Ya - L'ammazzadraghi by Roberto Recchioni

Ya - L'ammazzadraghi by Roberto Recchioni

autore:Roberto Recchioni [Recchioni, Roberto]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Fantasy, General
ISBN: 9788852083686
Google: p8E6DwAAQBAJ
editore: Edizioni Mondadori
pubblicato: 2018-01-02T23:00:00+00:00


VIII

LA MALEDIZIONE DI TRAPPOLA

La prima cosa che veniva insegnata agli studenti del Monastero del Malocchio e della Cattiva Sorte è che a nessuno piacevano gli iettatori. Certo, i loro servizi erano molto richiesti perché c’era sempre qualcuno che voleva maledire qualcun altro ma, nonostante la loro innegabile utilità sociale, gli adepti dell’ordine erano sempre guardati con antipatia, quando non con odio vero e proprio.

Gli adepti del M.M.C.S. si dovevano abituare all’idea che, una volta indossati gli oscuri simboli di appartenenza alla congrega (il corno, la zampa di coniglio, il ferro di cavallo e il gobbo), gli sarebbe stata negata per sempre ogni simpatia. Ma non per questo avrebbero dovuto temere alcun male, anzi, tutto il contrario! Perché solo un pazzo o uno sprovveduto avrebbe osato alzare mano o spada contro di loro, dato che niente portava più iella che arrecare danno a uno iettatore.

Stecco doveva aver scordato quella nozione quando aveva colpito Trappola con un pugno.

Un grosso sbaglio perché il cadetto iettatore non avrebbe potuto, nemmeno volendolo (e non lo voleva), chiudere un occhio su una tale mancanza di rispetto nei confronti dell’ordine che adesso lui rappresentava. Era una questione non solo di prestigio, ma anche di sopravvivenza: se in giro si fosse sparsa la voce che si potevano prendere a pugni gli iettatori senza pagarne le conseguenze, per loro sarebbe stata la fine. Per questo motivo, Trappola aveva composto un malocchio su misura per il Giovane Avventuriero e adesso lo stava mormorando sommessamente, il tutto facendosi un impacco sul volto che intanto andava gonfiandosi.

Io prego la Terza Sorella di punire chi ha osato alzare la mano contro di me.

La prego di togliergli la voce, se non per dire cazzate.

La prego di togliergli la vista, se non per fargli vedere donne brutte.

La prego di togliergli l’olfatto, se non per la puzza di merda.

La prego di togliergli il gusto, se non per il sapore dei broccoli.

La prego di togliergli l’udito, se non per gli insulti a lui rivolti.

Per questo io prego la Terza Sorella.

Trappola era piuttosto soddisfatto di quel componimento. Non aveva il livello di arcaica complessità degli antichi malocchi ma non mancava di una certa eleganza e di un perverso senso dell’umorismo. La Terza Madre l’avrebbe di sicuro apprezzato.

«Non dare per scontato di sapere cosa mi piace e cosa no, giovane cadetto!»

Trappola era trasalito. Chi aveva parlato?

«Ma io, non è ovvio?»

Lo iettatore aveva iniziato a voltarsi tutto attorno, ma c’era poco da vedere: la minuscola cella che gli era stata assegnata nel Monastero era ancora miseramente vuota come un attimo prima.

Si doveva essere sbagliato. Forse il pugno che gli aveva dato Stecco gli aveva confuso la testa oltre che contuso il naso.

«Non dubitare delle tue orecchie più di quanto dubiti del tuo pensiero o del tuo cuore, iettatore.»

«C-chi… chi sei?»

«Sono colei senza la quale tu non avresti alcun potere.»

La Terza Sorella! La Terza Sorella stava parlando direttamente con lui nella sua mente! Trappola crollò in ginocchio e abbassò il capo, stringendo tra le mani il corno e la zampa di



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